16 maggio 2008

Doreen Keir e Andrè Gorz

"...in questo gioco eri tu che tenevi le fila. Tu non avevi avuto bisogno di scienze cognitive per sapere che senza intuizioni né affetti non c'è né intelligenza né significato. I tuoi giudizi rivendicavano imperturbabilmente il fondamento della loro certezza vissuta, comunicabile ma non dimostrabile. L'autorità - chiamiamola etica - di questo giudizio non ha bisogno del dibattito per imporsi. Mentre l'autorità del giudizio teorico crolla se non può ottenere la convinzione attraverso il dibattito. Il mio "perché devi sempre avere ragione" non aveva altro significato. Credo che io avessi del tuo giudizio un bisogno più grande che tu del mio."
(da Lettera a D. Storia di un amore, Andrè Gorz, Sellerio Editore)


Gorz si compiace del suo amore - come solo gli scrittori possono.
Ma lo fa con coscienza ed intelligenza.
Ed in modo strepitoso
(A te detta Kay che, dandomi Te, mi hai dato Io)

1 commento:

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie