26 gennaio 2008

Coco Chanel e il duca di Westminster



Siamo a metà degli anni Venti, gli "Anni Folli" e Parigi sullo sfondo.
Il duca di Westminster, Bendor Grosvenor, è al secondo matrimonio.


Fascino, dicono, incalcolabile. Come il suo conto in banca.

A Montecarlo incontra Gabrielle Chanel, detta Coco. Anzi non la incontra. La invita, si, la invita per una cena a bordo del suo Flying Cloud.
La relazione tra i due durerà circa cinque anni. Cinque anni di sogno. Perché si vedranno di rado e solo per crociere su panfili, visite in meravigliosi alberghi di altrettanto meravigliose città o soggiorni in residenze del XVII secolo (di proprietà, naturalmente).

Poi, finite le vacanze, finita la relazione.

Ed è Coco stessa che consiglia a Bendor di sposarsi. Lui, tra l’altro, vuole un erede che lei non può dargli.

Bendor vuole a tutti i costi che Gabrielle conosca la prescelta, la fidanzata, la futura terza duchessa di Westminster: Loelia Mary Ponsomby-cara vecchia aristocrazia inglese.

A raccontare l’incontro è Loelia che ci fa sapere che:

“Mademoiselle Chanel è all’apice della fama. I suoi abiti sobri, ordinati, semplici sono considerati il top dello chic. Piccola, bruna e felina, il suo vestito (il tubino nero) le si addice alla perfezione. Quando l’ho incontrata, portava un tailleur blu marine e una camicetta candida, anzi, immacolata, con calze molto chiare (le calze chiare erano uno dei suoi dogmi). Stando a questa descrizione, si potrebbe pensare che avesse l’aria da scolaretta, ma in realtà dava l’impressione di un’estrema sofisticatezza. Portava numerosi collier e braccialetti che urtavano tra di loro e tintinnavano al più piccolo movimento. Il suo salotto era lussuoso e riccamente decorato. Si sedette su una grande poltrona sullo sfondo, una coppia di paraventi Coromandel. Mi fece sedere su un piccolo sgabello ai suoi piedi! Avevo l’impressione di trovarmi di fronte ad un giudice che doveva decidere se ero degna di divenire la moglie del suo ex ammiratore. Dubito fortemente che l’esame abbia avuto un esito favorevole. L’atmosfera era tutt’altro che cordiale. Cercando disperatamente qualcosa da dire, raccontai che Mrs gorge Keppel mi aveva regalato un collier Chanel per Natale. Mi fece subito descrivere il collier (…):
“No – disse allora con freddezza – quel collier non proviene sicuramente dalla mia maison”
E la conversazione cadde di colpo.”

Delizioso, delizioso.


Tutto più o meno liberamente tratto da Coco Chanel, La Biografia di Henry Gidel

2 commenti:

pepe ha detto...

sei certamente una romantica, ma dimmi un pò perchè vorresti essere come coco?

ancheiohounblog ha detto...

e pechè cc non poteva avere figli ?