08 febbraio 2006

capisci a me

Ho il fegato avvinato avvelenato
Ahi tanto amai il non amante amato.
(Patrizia Valduga da Medicamenta e Altri Medicamenta)

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Dicono che durante la notte
non se ne andò più via piangendo
dicono che non mangiava
non se ne andò più via tormentato
Giurano che lo stesso cielo
si sia straziato sentendo il suo canto
come ha sofferto per lei
e anche alla sua morte la stava chiamando:

Ay, ay, ay, cantava
ay, ay, ay piangeva
ay, ay , ay cantava
di passione mortale moriva

Che una colomba triste
di mattino presto gli và a cantare
alla casina sola
con le sue porte aperte
giurano che questa colomba
altro non sia che la sua anima
che spera ancora
che la sfortuna torni indietro

Cucurucucù colomba
cucurucucù non piangere
Le pietre giammai, colomba, che possono sapere dell'amore?

numero22 ha detto...

te la canto..in portugais..però tu sai che devi fare dopo?

Anonimo ha detto...

no...
che cosa?

numero22 ha detto...

pensaci.

Anonimo ha detto...

C'era una volta il mio sogno d'amore,
tra l'asilo infantile e l'analista;
ma dentro il cuore sempre in batticuore
lo sogno ancora, stupida egoista.
(P.Valduga, 123. Quartine.Seconda centuria).

numero22 ha detto...

stupida egoista anch'io.
grazie

Anonimo ha detto...

non voglio più ki non mi vuole/nè ki mi vuole troppo, è un oppressore/voglio solamente le parole/sono loro il mio unico vero amore. p.valduga-lara