16 giugno 2010

Inganno

- E, naturalmente, ero come l'erba matta per quelli che mi volevano e che io non volevo. Quello che mi faceva impazzire era il fatto che c'era sempre qualcuno che mi correva dietro appassionatamente, mi telefonava, mi inseguiva, mi inondava di inviti; e quindi, capisci, fondamentalmente mi soffocava. E nello stesso tempo c'era l'amante assente, quello che se n'era andato e se ne fregava, oppure faceva con me un sacco di giochetti e io ci impazzivo un pochino, davo i numeri. Capita. All'inizio andava tutto bene, ma l'errore e' stato che la cosa si e' ripetuta ancora e ancora e ancora, e non sembrava che riuscissi a venirne fuori. Questa e' stata la mia nemesi. Questo e' stato tutto.

- Non hai mai avuto relazioni che non fossero cosi' pesanti, che fossero piacevoli e basta?

- Più' o meno

- E come sono andate a finire?

- Mi annoiavo

P.R.


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2 commenti:

ila hidra ha detto...

ti capisco.

baci, ilaria.

Anonimo ha detto...

L’amante assente, un bel vaso vuoto in cui possiamo proiettare tutte le nostre fantasie.
Ovvio che tutti gli altri uomini ci annoiano, sono reali… senza contare quella punta di masochismo che ci porta sempre a considerare la sofferenza ed il rifiuto amoroso un delizioso e sottile piacere..

Deve essere un bel libro..